giovedì 29 novembre 2012


Il professore Aldo Ginebri nacque a Barcellona Pozzo di Gotto il 24 febbraio del 1930. Dotato di grande cultura umanistica, era stato docente di lettere e filosofia al Liceo classico Luigi Valli di Barcellona, dove concluse la sua carriera come dirigente scolastico. Rivestì la carica di consigliere comunale del Partito Comunista per parecchi anni, dal 1964 al 1980, e capogruppo consiliare dal ‘70 all’85, e fu anche dirigente provinciale del partito. Candidato al Senato nel 1983, non fu eletto per pochi voti. Si allontanò poi dalla militanza attiva nel partito, dedicandosi ai suoi interessi culturali. Interverrà sulla stampa locale diverse volte, su temi riguardanti la realtà politica e sociale della città, i problemi della scuola, su Nino Pino Balotta, di cui fu considerato l’erede politico, e dal 2007 sarà presente in varie manifestazioni pubbliche dedicate a scrittori, personaggi barcellonesi, presentazioni di libri, dibattiti su temi di attualità. Lo ricordiamo alla Corda Fratres, console alla cultura, presentare il filosofo Girolamo Cotroneo; alla libreria Gutenberg parlare di Nino Pino Balotta; all’Ute per parlare del problema della presenza o meno del Crocifisso nelle scuole; all’ex Monte di Pietà parlare della pubblicazione degli atti su Filippo Rossitto e la cultura barcelgottese. Ginebri fu un intellettuale raffinato, attento, critico, disponibile con tutti, aperto al dialogo, rispettato dagli “avversari politici”, che avrebbe potuto fare carriera universitaria lontano dalla sua città, ma non volle andare via per poter dare il suo contributo alla crescita culturale e politica di Barcellona. Fu un personaggio schivo, lontano dai clamori, preferiva piuttosto la riflessione critica, lo studio attento, la lettura. Amava la musica classica: Beethoven, Chopin, Wagner, Morricone, il jazz. I suoi testi pubblicati occupano un arco di tempo tra il 1997 il 2010, ma c’è un articolo scritto per la rivista Critica marxista che risale ad anni precedenti, al 1967: Il pensiero contemporaneo: L’hegelismo napoletano tra politica e filosofia. L’articolo, in realtà la recensione molto approfondita e complessa, del libro allora appena pubblicato di Giuseppe Vacca Politica e filosofia in Bertrando Spaventa (Laterza editore), riguarda l’esperienza portata avanti dal gruppo degli hegeliani napoletani, in particolare da Bertrando Spaventa (fratello di Silvio, noto patriota), il quale, secondo Vacca, attraverso battaglie politiche e giornalistiche, avrebbe portato una sua originale elaborazione dell’hegelismo. Per il settimanale messinese il Soldo scrisse nel 1974 (pubblicato il 7 gennaio) un ampio articolo, una riflessione sulla vita politica amministrativa e sociale di Barcellona.



Nessun commento:

Posta un commento