domenica 30 settembre 2012

Genii Loci barcellonesi

Rosario Triolo, nato a Barcellona il 6 febbraio 1906 e morto nel 1976, si laureò in Economia a indirizzo Marittimo a Napoli. La sua tesi di laurea, punto di partenza della successiva attività, fu incentrata sull’utilizzo di piante come la ginestra da cui ricavare fibre tessili. Triolo inventò un sistema meccanico, regolarmente brevettato, per la produzione di tessuti ottenuti dalla ginestra. La sede dell’industria, che diede lavoro a parecchie persone nel dopoguerra, si trovava nell’edificio dell’ex Tiro a Segno, nel quartiere Quartalari. Ebbe rapporti con l’Università di Torino, dove si realizzavano i prototipi delle macchine, fu promotore dell’Istituto Professionale di Barcellona, fu premiato a Bruxelles come inventore di macchine tessili. Si occupò di traffici marittimi, tanto da brevettare nel 1973 a Trieste l’ammodernamento delle navi da carico con gru incorporabili nella stiva e un sistema per l’approdo delle navi da carico in un bacino con vasche per le operazioni di carico e scarico della merce.


sabato 22 settembre 2012

Alberto Puglisi Torre, umanista, musicofilo, collaboratore della stampa locale.
E’ stato definito “figura leggendaria della cultura barcellonese”. Nato nel 1908, è scomparso il 17 dicembre del 1998. Pur avendo dedicato la sua vita a ricercare e a raccogliere materiale sul musicista Placido Mandanici, Alberto Torre non si occupava solo di musica. Passava le sue giornate a leggere i quotidiani, a selezionare gli articoli ritenuti più significativi, che faceva confluire nella raccolta dell'archivio stampa della Biblioteca Comunale, da lui stesso iniziata allorquando ne era stato Direttore. Grazie anche alla sua pioneristica e appassionata opera la nostra Biblioteca possiede oggi una vasta raccolta di articoli sui più svariati argomenti, ma soprattutto sulla città. E' stato collaboratore di vari giornali: l'Ora, il Soldo, il Punto, Barcellona Sport, il Setaccio, la Molla... I suoi articoli si distinguevano per il caratteristico modo di scrivere, quasi dei corsivi densi di punti esclamativi e puntini di sospensione, poco ortodossi delle regole del giornalismo. Soprattutto coglieva, nei suoi pezzi sui personaggi locali, l'aspetto aneddotico, il fatto curioso che caratterizzava il soggetto da lui scelto. Folgoranti i necrologi di personaggi locali: brevi "pezzi" che delineavano e caratterizzavano esattamente, ma senza retorica, gli scomparsi.