domenica 9 dicembre 2012

Filippo Rossitto, letterato, patriota e storico municipale nacque il 10 ottobre del 1807 a  Pozzo di Gotto. Il padre Giuseppe era un cospiratore carbonaro, la madre si chiamava Emanuela Cassata, ed entrambi appartenevano a famiglie nobili ed agiate. Il giovane Rossitto, dopo aver compiuto tutti gli studi che poteva fare nella città natale, anche con la guida di due zii sacerdoti, si trasferì a Messina per laurearsi in giurisprudenza, anche se sembra che la laurea l’abbia conseguita più tardi a Catania. Sposatosi con la pozzogottese Laura Valveri, continuò a vivere a Messina distinguendosi per la sua vasta cultura.
Nel 1848 si trova al centro della rivolta antiborbonica, essendo stato eletto dal popolo segretario del Comitato insurrezionale di Barcellona, e per questo motivo è perseguitato come soggetto difficile, sfugge per un soffio al giudizio marziale ed è costretto a rifugiarsi a Castroreale. Nel 1860, nel frattempo ritornato in città, si rimette al lavoro e vive in prima persona tutta la vicenda garibaldina, nella qualità anche di componente del nuovo Comitato insurrezionale.
Dopo la disfatta dei Borboni, l’infaticabile Filippo Rossitto può dedicarsi finalmente e con più calma ai suoi studi ed alle sue ricerche su Barcellona, che gli procurarono la stima e l’amicizia di parecchi illustri uomini di cultura siciliani. È nominato socio onorario dell’Assemblea di Storia patria di Palermo, socio dell’antica Accademia dei Pellegrini Affaticati di Castroreale, e di tante altre.
La sua opera fondamentale, La città di Barcellona Pozzo di Gotto descritta e illustrata con documenti storici, fu concepita in un vasto arco temporale, con un lungo lavoro di ricerca negli archivi. L’opera fu pubblicata postuma, nel 1911, (molto dopo la morte del Rossitto, avvenuta  il 28 agosto 1879) a spese del Comune, grazie anche al lavoro di coordinamento svolto dal nipote, il professore Filippo Bucalo.




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